venerdì 31 dicembre 2010

Storia di un cappone che a Natale fu farcito di castagne

C'era una volta un omino che amava le feste di Natale e con esse il calore e la compagnia della famiglia riunita intorno alla tavola.

L'omino decise un giorno di andare al mercato per fare provviste per il Natale che stava arrivando. 

Durante la strada pensò e ripensò a cosa avrebbe  alla sua famiglia offerto durante il pranzo di Natale finchè ebbe una folgorazione che gli illuminò il volto e gli accese un piccolo sorriso.

Accellerò il passo e raggiunse il mercato dove, con le idee ben chiare, avrebbe potuto attrezzarsi adeguatamente per il suo piano.



Si fermò immediatamente dal pollivendolo ed acquistò un magnifico cappone nostrano già pulito.

Non contento chiese al pollivendolo di fornirgli anche circa 350 gr di petto di pollo. 

L'omino con un poco di pedanteria si raccomando che i petti di pollo fosse di quelli proprio buoni, che ciòe i polli da cui provenivano fossero allevati alla vecchia maniera.

L'omino, confortato dalle rassicurazioni del pollivendolo, lasciò il pollivendolo e cominciò a frullare tra un venditore e l'altro come impazzito. Nel suo andirivieni recuperò, una ad una, una sfilza di altre cose buone:
  • 100 gr di pane
  • 50 gr di latte
  • 4 mele di media dimensione
  • 200 gr di castagne secche 
  • Brandy di buona qualità
  • 2 uova fresche
  • 50 gr di pancetta affumicata
  • olio extravergine d'oliva
  • sale
  • pepe
  • vino bianco
  • 1 mestolo di brodo vegetale
Infine si fermò per comprare del formaggio da grattugiare e chiese 100 grammi del miglior Grana disponibile.

Il venditore lo guardò un poco stupito ma senza esitazioni staccò da una forma un bello spicchio di un 24 mesi che gli garantì essere davvero una favola.

L'omino fu molto compiaciuto di quell'ultimo acquisto, fece un rapido ripasso di quanto aveva acquistato e decise che aveva tutto ciò che gli serviva. 

Decise allora di incamminarsi verso casa.

Appena arrivato fu preso come da un sacro furore.
Posate le cose che aveva comprato si avventò sul cappone  e cominciò a mettere in pratica il suo piano.
Disossò con cura il cappone. Fece grande attenzione  in quell'operazione poichè era certo che la buona riuscita di quel passaggio avrebbe determinato il buon esito dell'intera operazione.
 
Dopo aver disossato il cappone procedette a spruzzarlo con il brandy e quindi a lasciarlo riposare per circa 35 o 40 minuti. 

Mentre il cappone disossato stava riposando ignaro di ciò che l'aspettava l'omino iniziò a lessare e pelare le castagne fecendo attenzione che queste rimanessero il più possibile intere. 
Allo stesso modo sbucciò tre delle quattro mele lasciandole intere e ne svuotò l'interno.
La quarta mela invece la sbucciò e la fece a tocchetti non troppo grandi.

Prese la pancetta, la ridusse in dadini e la fece rosolare insieme ai pezzetti di mela nell'olio per due o tre minuti.

Tagliò a tocchetti anche il petto di pollo, bagnò il pane nel latte, e mise il tutto  nel mixer  unendovi anche il soffritto di pancetta e mela. 
Dopo aver sminuzzato il tutto con il mixer ed averlo versato in una terrina, vi aggiunse  un'altra mela a pezzetti e circa la metà delle castagne che ebbe cura di spezzettare.
Aggiunse anche il Grana grattugiato e le uova quindi procedette ad amalgamare il tutto aggiustando con un pizzico di sale.

Non senza emozione prese il cappone e, con il ripieno così ottenuto, lo farcì con grande perizia. 

Dovette anche cucire il cappone per evitare che il ripieno uscisse durante la cottura e provvedette a legare il copro del cappone in prossimità delle ali e delle cosce per mantenere il tutto più unito.

Cosparse il cappone di olio e lo infilò nel forno per circa un ora e mezza a 200 ° C

A fine cottura l'omino prese le due mele rimanenti e ne ricavò dei quadrotti che mise in una padella con le castagne che erano rimaste e con il sugo di cottura del cappone, dell'olio, una spruzzata di vino e del brodo vegetale facendo cuocere il tutto sino a quando non ottenne una salsetta semidensa.

Dispose allora il cappone su un piatto da portata e guarnì con i quadrotti di mela, le castagne e la relativa salsetta.

Servì il sua cappone con grande orgoglio su una tavola imbandita a festa.


E festa fu...


Buon Appetito a tutti

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